Arcani Tour #11 – La Forza (Guest-Post di Marco Lazzara)

Sono molto contenta oggi di avere come ospite Marco Lazzara, che approda su Anima di carta per una delle tappe del suo Arcani Tour, con un articolo che avrà per argomento le strategie per impreziosire un insieme di storie. Lascio a lui la parola!

L’Arcani Tour è un giro promozionale del mio secondo libro, Arcani, per i blog che decidono di ospitare l’iniziativa. Il blogger che partecipa deve scegliere una carta dei Tarocchi, ognuna delle quali nel mio libro è rappresentata da un racconto, e riceve in cambio da me un guest-post correlato. Maria Teresa Steri (che ringrazio dell’adesione) ha scelto la carta de La Forza.

La Carta: “La Forza rappresenta il coraggio, la risolutezza delle proprie azioni di fronte alle prove che ci mette di fronte il fato, la risolutezza che permette di superare e vincere l’ordalia.”
Il racconto nel mio libro: Si tratta di La Scelta dell’Orco, dove il protagonista cerca di scappare da una terrificante bestia aliena che lo sta inseguendo...

Strategie per Impreziosire un Insieme di Storie


Quando si inizia a scrivere, spesso si comincia cimentandosi con racconti brevi, piuttosto che partire subito con un romanzo. Se scrivere un racconto è sicuramente più facile e rapido di un romanzo, questo non implica però che sia più semplice; inoltre il racconto costituisce un’ottima palestra di scrittura, dato che permette di sperimentare diverse soluzioni narrative e tecniche di scrittura, contribuendo così alla crescita artistica dell’autore. Quando poi ci si ritrova ad averne realizzati un certo numero, si può anche pensare di produrre un’antologia personale. C’è allora la possibilità di adottare delle strategie per rendere il libro più intrigante: esaminiamole assieme ai loro punti di forza e di debolezza.

Livello I: Racconti a Tema


La più semplice macrostruttura che si può creare è quella che vede un insieme di racconti legati tra loro da un tema comune: quindi non tanto dal genere letterario (che ne potrebbe essere una versione semplificata), quanto da uno o più elementi comuni a tutti i racconti.
Esempio: Il Sistema Periodico di Primo Levi, dove ognuno dei racconti ha come tema un elemento chimico legato alla storia che viene raccontata.
Punti di forza: una volta scelto il tema comune, è abbastanza semplice da realizzare; alle volte questo può anche fornire inaspettati spunti alla costruzione stessa dei racconti (*).
Punti di debolezza: si può rimanere “ingabbiati” nel tema, specie se non si ha sufficiente pazienza e fantasia per riprenderlo a ogni racconto.

(*) = Questa cosa mi è capitata col racconto legato alla carta de L’Eremita: una volta terminato di scriverlo,  la carta mi ha suggerito di caratterizzare il personaggio come un recluso abbandonato da tutto e tutti... un eremita, per l’appunto.




Livello II: La Storia che Emerge dai Racconti


Un’ulteriore specializzazione dei racconti a tema si può avere quando dall’insieme di racconti emerge anche una storia posta sullo sfondo.
Esempio: Cronache Marziane di Ray Bradbury, che racconta della colonizzazione umana di Marte e i rapporti con la civiltà indigena. Dal libro emerge che mentre i coloni si adattano al nuovo pianeta, sulla Terra prendono il potere totalitarismi che negano la libertà di pensiero e portano allo scoppio di una guerra micidiale; mentre i marziani vanno estinguendosi, i coloni terrestri su Marte resteranno gli ultimi della razza umana, dove forse riusciranno a costruire un mondo migliore.
Punti di forza: da un punto di vista tecnico è sicuramente di alto livello riuscire a mostrare una storia senza raccontarla (uno show, don’t tell a livello di un intero libro).
Punti di debolezza: ci vuole una certa sensibilità e capacità nel dosare per far emergere un po’ per volta una storia sullo sfondo.

Livello III: La Cornice


Altra macrostruttura che si può creare è quella di inserire le storie all’interno di una cornice narrativa che le contenga; spesso si tratta di una storia ulteriore che apre e chiude il libro.
Esempio: Le Mille e una Notte, che racconta di un sovrano che dopo la prima notte di nozze fa uccidere ogni ragazza che sposa; la bella Shahrazād, che vuole interrompere il massacro, si offre in sposa al sovrano e ogni sera gli racconta una storia, ma ne rimanda il finale alla sera successiva, lasciando ogni volta il sovrano in preda alla curiosità, facendolo così desistere dai suoi intenti omicidi.
A questa categoria appartiene anche il mio Arcani: la storia che fa da cornice è quella di un giovane uomo che a una fiera di paese rimane ammaliato da un’affascinante zingara, la quale si mette a raccontargli una serie di storie, una per ogni carta degli Arcani Maggiori dei Tarocchi; le storie via via iniziano a intrecciarsi per una serie di elementi comuni che si ripetono lungo il libro, fino alla conclusione della vicenda che mostra il vero significato di tutta quanta l’opera.

Punti di forza: facile da realizzare, in quanto si tratta di elaborare un’ulteriore storia in cui usare il gioco letterario di un personaggio che racconta storie.
Punti di debolezza: la cornice scelta può essere banale, se si limita a essere una storia che apre e chiude il libro; sarebbe più interessante realizzarne una che racchiuda i racconti con giochi a incastro ed elementi che si ripetono.

Livello IV: Il Filo di Perle


Un’altra macrostruttura che si può usare è quella di costruire un insieme di storie legate l’una all’altra consequenzialmente.
Esempio: L’Atlante delle Nuvole di David Mitchell, dove in ogni racconto il protagonista apprende, in modi che sfruttano artifici letterari sempre diversi, la storia vissuta dal personaggio del racconto precedente, creando così lungo il libro una rete di rimandi e collegamenti, in un gioco narrativo di amplissimo respiro letterario; ogni storia viene interrotta a metà e ripresa nella seconda parte del libro, in modo poi da chiudere il cerchio completando la storia di apertura.
Punti di forza: si riesce a creare un’opera che può portare avanti idee in maniera molto affascinante senza essere limitati da una singola vicenda, ovvero in maniera più corale, più universale.
Punti di debolezza: bisogna trovare il modo giusto per agganciare le varie storie, evitando di essere banali, altrimenti il rischio è di mettere solo una storia dietro l’altra, senza soluzione di continuità.

Livello V: Il Metalibro


Si tratta di una struttura sperimentale, un gioco letterario del libro nel libro, che quindi trascende il libro stesso.
Esempio: Se una Notte d’Inverno un Viaggiatore di Italo Calvino, dove viene raccontato di un lettore che inizia a leggere una serie di romanzi che non riesce mai a trovare completi, per cui ogni volta che viene interrotto ne inizia uno diverso; il libro è costituito dagli estratti di questi romanzi inseriti all'interno di una cornice che contiene una storia che va a svilupparsi parallelamente a essi.
Punti di forza: grande originalità, possibilità di creare livelli multidimensionali di narrativa.
Punti di debolezza: può essere difficile da seguire per il lettore, ci si può infatti perdere in questo gioco letterario a livelli.

Livello VI: Il Romanzo Corale


A differenza di un normale romanzo, che vede un solo personaggio principale e dei comprimari, qui ci sono più personaggi principali, ognuno dei quali vive la propria vicenda parallelamente e indipendentemente dagli altri, ma all’interno dello stesso mondo narrativo. I personaggi possono essere collegati o meno, persino non incontrarsi mai. Qualche purista potrebbe affermare che si tratti di un romanzo e basta... in effetti è come se fossero più romanzi con la stessa ambientazione, incastrati l’uno nell’altro.
Esempio: La Svastica sul Sole di Philip K. Dick, dove viene raccontato di un mondo alternativo dove l’Asse ha vinto la Seconda Guerra Mondiale, e in un’America divisa in due zone d’influenza controllate dalla Germania e dal Giappone si muovono i quattro protagonisti principali del libro.
Punti di forza: permette di vedere il mondo narrativo che si è costruito contemporaneamente da più angolazioni attraverso gli occhi dei vari personaggi, giocando anche sui differenti punti di vista.
Punti di debolezza: difficile da costruire, richiede grande capacità di pianificazione.


Bene, ora lascio la parola a voi, lettori di Anima di carta. Cosa ne pensate di queste strategie? Le avevate mai incontrate? Ne conoscete delle altre?

Per seguire gli altri post dell’iniziativa


Marco Lazzara

L'AUTORE DI QUESTO GUEST POST Marco Lazzara nasce a Moncalieri, provincia di Torino, il 24 giugno 1984, giorno di San Giovanni Battista, ma anche Notte delle Streghe.
Dopo la laurea in Chimica, conseguita in quegli stessi luoghi frequentati da Primo Levi, si è dedicato all'insegnamento.
Tiene da diversi anni corsi di chimica, igiene alimentare, sicurezza sul lavoro, tematiche psicosociali in ambito lavorativo.
E' autore di numerosi racconti, dove spesso ama mescolare i diversi generi letterari in soluzioni sempre diverse e originali.
Con GDS Editore ha pubblicato due raccolte, Incubi e Meraviglie (2013) e Arcani (2015).
Attivissimo in rete, autore di 90 guest-post in 23 diversi blog, ha scritto numerosi articoli sulle connessioni tra scienza, folklore e letteratura.
Ha gestito per 25 settimane un blog "a scadenza" dedicato al suo ultimo lavoro letterario, ai tarocchi e a molto altro:
http://arcaniearcani.blogspot.it/

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Commenti

  1. Il post è molto interessante, anche se non riesco a correrarlo con l'arcano della forza. :-)

    Il mio romanzo in stesura all'inizio doveva essere un romanzo corale, poi ho cambiato idea. Non escludo però di scrivere in futuro una storia del genere. Non ho mai amato i racconti brevi. Preferisco di gran lunga le storie complicate.

    Posso ospitare anch'io l'arcani tour? :)

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    1. La correlazione con l'arcano della Forza? Ognuna delle macrostrutture descritte l'ho riportata coi suoi punti di FORZA e di DEBOLEZZA. Non mi formalizzo troppo. :)
      Ma se non ti basta: “La Forza rappresenta il coraggio, la risolutezza delle proprie azioni di fronte alle prove che ci mette di fronte il fato, la risolutezza che permette di superare e vincere l’ordalia." Io direi che quello di scrivere un libro sia una vera e propria ordalia, una sfida con noi stessi dove mettiamo in gioco tutte le nostre capacità, il meglio di noi. E per riuscire a superare la prova, dobbiamo usare coraggio, esseri risoluti, convinti della nostra via e non lasciarci sconfiggere dalle avversità lungo il cammino. Ovvero, serve la FORZA. :)
      Capisco aver cambiato idea sulla struttura del romanzo corale, perchè è estremamente complessa da progettare e da gestire. Non sono invece d'accordo sulla facile equazione racconto breve = storia semplice, romanzo = storia complicata. Dipende da come sono scritti, non è questione di numero di pagine o di battute. Ho letto romanzi molto leggeri e semplici, ma anche racconti molto complessi e difficili. Dipende solo da ciò che uno ci mette dentro.
      Ma certo che puoi ospitare l'Arcani Tour, sarei davvero felice di fare una tappa sul tuo blog. Devi solo scegliere una delle carte che non sono già state prese. Qui trovi un riassunto a oggi:
      http://arcaniearcani.blogspot.it/2016/05/io-e-le-mie-follie-parte-ii_3.html

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    2. Se parliamo della determinazione e della forza d'animo che spinge verso la conclusione di un romanzo non posso che essere d'accordo con te: il legame con l'arcano c'è. Ma parlare di punti di forza e di debolezza mi sembra un collegamento mentale che trascura il significato esoterico dell'arcano. Ciò non toglie, però, che l'articolo sia molto interessante. :)

      Mi piacerebbe scegliere l'Innamorato, che rappresenta la creatività e il potere decisionale, oppure l'Imperatrice, una carta che mi ha sempre rappresentato bene. Da brava bilancia, però, anche la giustizia non sarebbe male...
      Che ne dici di fare, oltre all'arcani tour, qualcosa che leghi astrologia e tarocchi? Tu sai che a ogni arcano maggiore corrisponde un segno zodiacale, vero? Quello del cancro, tuo segno, è la luna. :)

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    3. Non lo sapevo, però so che agli Arcani viene anche data un'intepretazione psicologica di matrice junghiana. Il discorso astrologico lo lascio a te che lo conosci meglio, e potrebbe essere uno spunto ulteriore per il tuo blog, di ampliamento sui segni zodiacali che via trattando in questo periodo.
      Spiego meglio questa cosa degli Arcani. Non sono dei post sui tarocchi e il loro significato esoterico, ma la carta diventa lo spunto di partenza per parlare di altro, come se le carte facessero da aggancio simbolico verso il blog ospitante, e in questo modo lega iconograficamente tutti questi post. :)
      L'imperatrice è già stata scelta, devi orientarti su di un'altra. Fammi sapere! :)

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    4. Esatto! Jung interpreta i tarocchi dal punto di vista psicologico, e stessa cosa fa con i segni zodiacali, tant'è che è ad oggi considerato un antesignano dell'approccio psicologico all'astrologia. è stato proprio lui a notare una correlazione "energetica" fra i tarocchi e i segni: per esempio, la giustizia è associata alla bilancia. è rimasta libera, questa carta? Oppure, come scrivevo nel post sopra, l'innamorato, arcano numero 6. :)
      Io avevo pensato a una serie di post a quattro mani (o scambio guest-post) in cui si parla di un arcano, del segno corrispondente, e dell'atteggiamento verso la scrittura. Però vorrei farlo verso settembre, perché adesso sono nel caos completo. Abbiamo tempo, quindi, per elaborare le idee. :)

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    5. Avevo una mezza idea anch'io in questo senso che credo potrebbe piacerti ed essere anche abbastanza carina/particolare (ma è ancora tutta da definire) per una cosa ulteriore al Tour. Poi magari ne riparliamo. Come anche della tua idea di sopra. :)
      Allora alla fine hai scelto per La Giustizia?

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    6. Sì dai, facciamo la giustizia. :)
      Della nostra idea parliamone quando vuoi, io non scappo! E giovedì prossimo probabilmente farò il post sui segni d'acqua! :-D

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    7. Come tempistiche per il guest-post direi per giugno.
      Per l'idea che ti dicevo ho buttato giù una bozza e mi sembra funzionante. Potrebbe essere un apripista per quell'idea di cui sopra. Magari ne riparliamo poi in pirvato. :D

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  2. Interessantissimo questo post! Ho sempre dato per scontato queste ''tecniche'' senza mai pensarci troppo e semplicemente godendomi molte delle letture da te citate.
    Si vede che sei ben praparato e ho come l'impressione che tu stia tramando qualcosa, per le tue prossime pubblicazioni...

    È bello scoprire un nuovo blog e nuove letture da intraprendere! :)
    Ma dimmi Maria, cosa ti ha spinto a scegliere proprio questa carta?

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    1. Finora avevo quasi sempre evitato di dare consigli tecnici sulla scrittura, però questa volta ci stava bene!

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    2. Ciao Anna, benvenuta!
      Per rispondere alla tua domanda, direi che di questo Arcano mi piace il simbolismo della vittoria della ragione sugli istinti, del controllo sulla parte animale che è in noi. Molti lo interpretano come "la lussuria" ma in realtà come ha spiegato bene anche Marco, il senso è più profondo.

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    3. Grazie Maria!
      Interessante risposta, molte grazie ^_^ e vedo che anche tu sei una scrittrice coi fiocchi! Appena avrò tempo leggerò volentieri il tuo romanzo :)

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  3. Ho conosciuto un aspetto inedito della tua personalità. Non avevo idea che fossi così addentro alla teoria letteraria. In fin dei conti c'è un bel po' di gente che scrive, magari anche bene o benissimo, senza preoccuparsi troppo di strutture o altro.
    Per una coincidenza, io sto realizzando proprio adesso un gioco a incastro nella mia blog novel (e per questo ho momentaneamente sospeso, per la prima volta dopo 145 pagine, l'improvvisazione pura). Il padre di Luisa legge la prima parte di una storia in un libro e sua figlia ne legge il seguito in un giornale più di ventisette anni dopo. Si può considerare appartenente al livello IV?

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    1. Direi che una volta che si inizia a scrivere si fa maggiore attenzione a osservare gli aspetti della scrittura di cui si era meno consapevoli nella semplice fruizione.
      Per la tua blog novel, direi proprio di sì, è la macrostruttura del filo di perle.

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  4. Post davvero esaustivo, a livello tecnico. Principalmente in giro avevo visto solo antologie di racconti "a tema". L'atlante delle nuvole (o meglio Cloud Atlas, il film) non sono riuscita a seguirlo/capirlo. Pur essendo diversi racconti, con diversi protagonisti, lo considero un "pezzo unico" (forse proprio perchè nel film sono gli stessi attori).
    Per quanto mi riguarda sto costruendo un'antologia di un personaggio che s'infila nei libri altrui, approfittando dei buchi narrativi e cronologici, pur avendo però una sua storia. Non so se possa rientrare nella "filo di perle" :)

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    1. Il film Cloud Atlas è molto diverso dal libro, perchè viene meno il filo di perle. Per come è stato costruito dagli sceneggiatori è simile a Pulp Fiction, che sarebbe la versione cinematografica di un romanzo corale. Sarebbe quindi un "film corale", tenendo però conto che i 6 personaggi vivono in tempi diversi.
      Per quanto riguarda la tua antologia, io direi che si tratta più di un metalibro, che non un filo di perle.

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    2. Che idea originale, Barbara! Sono molto curiosa :)

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    3. E' la serie "I dolori del giovane Pàtton" (lo trovi come menu su webnauta). Per ora sono solo due, un terzo in scrittura, altri 3/4 in bozza/appunti. Richiede parecchio tempo di sviluppo perchè tocca studiare bene il libro originale (ed anche la sua versione cinematografica se c'è). E comunque ho ben visto che una costruzione del genere parte zoppa in partenza: se non hanno letto il libro originale, non capiscono la complessità della cosa, e non riescono ad apprezzarla. Quindi, dipendo dal target di lettura del libro originale. E in Italia si legge poco... :(

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  5. Interessante questa struttura in cui cornice e tema fanno da fil rouge per la costruzione di più racconti. Anche il Decamerone ne è un esempio affascinante. Quali tarocchi restano se si volesse partecipare?
    Scrivo in condizioni precarie dal tablet, pardon.

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    1. Il Decameron è proprio un esempio perfetto di cornice letteraria.
      Per partecipare sono rimasti: il Mago, l'Imperatore, il Papa, l'Innamorato, il Carro, l'Eremita, la Ruota, la Temperanza, le Stelle, il Mondo.

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  6. Prima di tutto ringrazio Marco per questo post così completo. Anche se la tua carrellata di possibilità si riferisce ai racconti, mi ha fatto pensare che nel romanzo che ho in corso sto cercando di far emergere una storia da una serie di sottotrame, come nel tuo secondo livello. Il mio dubbio in proposito è proprio se alla fine il lettore percepirà la storia completa o gli resterà l'impressione di storielle parallele. Quello che è sicuro è che mi sono imbarcata in una cosa non facile :)

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    1. Io ringrazio te per avermi dato la possibilità di essere qui sul tuo blog. :)
      Io credo che la storia del Livello II emerga spesso a livello subliminale. Io ti consiglio di leggere Cronache Marziane (libro bellissimo, che coniuga SF e poesia) e prova a vedere l'impressione della storia che emerge. Può essere una fonte di spunti.
      Il consiglio che potrei darti è di non perdere mai di vista la trama "generale", creando dei buoni punti di raccordo tra le storie parallele. Se ci riesci bene, il risultato potrebbe essere molto al di sopra delle aspettative iniziali. ;)

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  7. A me i racconti non dispiacciono, anche se poi mi concentro sulle storie lunghe perché mi danno una soddisfazione non maggiore ma diversa.
    Ho scritto una raccolta di racconti che ha una struttura particolare che non so se è ascrivibile a uno dei livelli che hai elencato tu: in pratica sono storie indipendenti l'una dall'altra, che però ruotano attorno a un protagonista che ora è quello principale, ora si affaccia nelle varie storie come semplice comparsa. C'è quindi una ideale concatenazione fra tutti racconti, anche se possono essere letti senza continuità non essendo consequenziali.
    Bella la tua analisi!

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    1. Sì, direi che siamo al Livello I: in questo caso l'elemento comune che lega le storie è quel personaggio.

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  8. Un post davvero interessante, in particolare per me che scrivendo tendo a non sperimentare molto. Come lettrice mi capita di apprezzare le strutture non banali, ma soltanto quando non sono troppo destabilizzanti, o mi sembra che venga rovinata la fluidità della lettura. Grazie Marco e grazie Maria Teresa per l'ospitata ottimamente riuscita. :)

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  9. Grazie per questo post così interessante! E complimenti per l'analisi tecnica e piacevolissima. L’Atlante delle Nuvole di David Mitchell è un libro originale. Il rischio poteva essere anche l'eccessiva complicazione, oltre che la banalità, invece l'autore è riuscito nel suo scopo di costruire una trama a scatole cinesi con un linguaggio di volta in volta adattato a varie epoche, dove il lettore comunque non si perde.

    Allora... come mi avevi già proposto sul blog, sceglierei anch'io una carta tra quelle disponibili, cioè La Ruota. :-)

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    1. L'uso dei diversi stili narrativi ha avuto il pregio di renderlo ancora più originale. E' questo che intendo dire, dicendo che si può ottenere un ottimo risultato facendo un'adeguata progettazione.
      OK, sono contento della tua partecipazione all'Arcani Tour! Come tempistiche dovrebbe essere per luglio. :)

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    2. Grazie a te! Ti ho già "prenotato" il posto a Il Manoscritto del Cavaliere per un mercoledì di luglio. ;-)

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  10. Questo post me lo metto tra i preferiti per future consultazioni, è davvero notevole. Grazie ad entrambi :D

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