Le 10 fatiche del self-publishing


Dalla mia pubblicazione in self è passato un mese. È ancora presto per fare bilanci, tuttavia – come vi avevo annunciato tempo fa – mi piacerebbe condividere la mia esperienza di auto-pubblicata con chi segue il blog, sia per il piacere del confronto, sia perché magari alcuni aspetti possono essere utili a chi vuole affrontare passi simili.

Avevo previsto un vero e proprio diario di bordo, ma mi sono resa conto che il lavoro da fare per la pubblicazione del romanzo era troppo. Dunque, scrivere post in tempo reale non è stato possibile.

Questo post rappresenta soprattutto una panoramica e un promemoria per me sugli argomenti di cui parlerò nel corso di vari altri post.
Le ho definite fatiche non a caso, perché ognuna di queste tappe è impegnativa a modo suo e presenta ostacoli più o meno grandi.

1) L'editing


La prima sfida per una pubblicazione fai-da-te il più professionale possibile è quella di migliorare il testo, rimuovere refusi e fare tutte le modifiche necessarie per renderlo competitivo in mezzo a una valanga di altri romanzi (spesso mai neppure riletti dagli autori). A tale fine può servire l'aiuto di un editor professionista o di un buon numero di capaci lettori beta. Io mi sono affidata a quest'ultima soluzione, quindi vi parlerò della mia esperienza in tal senso.

2) Creare i formati digitali


Una volta che abbiamo in mano il romanzo definitivo, i passi successivi sono formattare il testo e poi preparare l'epub e il mobi. Per quanto mi riguarda, la parte più impegnativa è stata studiare i file epub, come sono fatti e come modificarli, perché volevo avere il pieno controllo di questa fase. Ho fatto molte prove, fino alle conversioni finali. È stata anche una faticaccia, ma ho imparato tantissimo strada facendo.

3) Realizzare la copertina


Anche qui ho fatto tutto da sola, rispolverando le mie conoscenze di grafica e imparando nuove cose. Scegliere l'immagine, visualizzare l'insieme, scegliere i font, decidere gli effetti... ci sono voluti giorni e giorni, ma è stato molto divertente e stimolante (soprattutto rispetto ad altre attività!).

4) Scrivere la sinossi (quarta di copertina)


Ahi, scrivere la quarta di copertina è davvero un'impresa epica!

5) Scegliere i distributori 


Esistono molti servizi per chi opta per l'auto-pubblicazione, e scegliere non è facile. Ci sono anche piccole-grandi decisioni da prendere. Ho passato molte settimane a capire i vari meccanismi leggendo materiale sull'argomento. Non so se alla fine ho preso le decisioni giuste (c'è chi già mi ha detto di no...), ma almeno posso dire di aver fatto delle scelte meditate e in autonomia. C'è sempre tempo per imparare, per fortuna.

6) Caricare il materiale e sbrigare le pratiche burocratiche


Direi che aver studiato tutto in anticipo è stato molto utile, perché al momento di compilare i vari moduli ero già pronta ed è stato un processo veloce. Eppure qualcosa a un certo punto è andato storto, segno che non tutto si può prevedere.

7) Realizzare la versione cartacea


Con Createspace il processo è stato abbastanza rapido. Le sfide grosse sono state realizzare una nuova copertina (ma c'è un buon tool per farlo) e soprattutto formattare il testo nel layout giusto, una cosa che mi ha fatto davvero impazzire!

8) Preparare il materiale promozionale


Sembrano piccole cose, ma pianificare il lancio del libro e varie altre questioni porta via molto tempo. Per non andare nel pallone ho preparato una lista di cose da fare. A un certo punto mi sembrava di organizzare un matrimonio...

9) La promozione nel web


Cosa si può fare per promuovere il romanzo una volta pubblicato? Qui più che studiare e documentarsi, la cosa migliore secondo me è osservare, chiedere a chi ne sa più di te e alla fine sperimentare. Ci sono cose che funzionano, altre che servono a poco (dal mio punto di vista).

10) La promozione al di fuori del web


Un territorio tutto da esplorare! Chissà cosa scriverò in questo post? Non lo so neppure io al momento.


Oltre alle mie impressioni e riflessioni soggettive, in alcuni casi vorrei inserire anche contenuti più tecnici, ma su questo mi piacerebbe sentire il vostro parere: quanto siete interessanti a post approfonditi, simili a vere e proprie guide (nei limiti delle mie conoscenze, si intende)?

Commenti

  1. Personalmente non sono interessate a cose troppo tecniche perchè mi sto davvero rendendo conto che il self non fa per me, anche per i motivi che citi sopra, cioè tutte le cose da fare, soprattutto i punti 2 6 7 so che mi manderebbero in crisi, e purtroppo, cosa tristemente nota, per i troppi autori fuffa che affollano le piattaforme self. Intanto però posso dirti di avere ricevuto il cartaceo e mi sembra ben confezionato, non tanto lontano dal mio di Ragione e pentimento, probabilmente perchè in entrambi i casi si tratta di versioni print on demand di Amazon di testi digitali. Un caro saluto Sandra

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    1. Grazie di avermi fatto sapere del cartaceo, Sandra. E ancora grazie per la fiducia dimostrata acquistandolo :)
      Riguardo ai punti tecnici, se mai dovessi cambiare idea sul self, sappi che io sono disponibile a darti una mano. Certe cose possono spaventare, ma sono più che fattibili.
      Sulla fuffa che dire? A quella non c'è rimedio.

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  2. Da semplice lettore mi incuriosiscono di più quegli argomenti a me totalmente sconosciuti, la scelta del distributore e tutta la parte relativa alla promozione.

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    1. Prendo nota, Michele! Per ora grazie di avermi fatto conoscere la tua opinione.

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  3. I lettori beta però non hanno le competenze di un editor.
    Se parliamo di editing, allora ci vuole un editor professionista, che costa, ovvio.
    Ho anche io qualche conoscenza di grafica, ma non so se farò da me una copertina.

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    1. Scusa se mi intrometto, ma mi sento chiamata in causa essendo una del gruppo dei Beta-Reader che hanno collaborato con Maria Teresa. Io credo che lei non avesse oggettivamente bisogno di un editor professionista perché quando il romanzo è arrivato nelle mie mani era quasi perfetto e richiedeva soltanto qualche piccolo aggiustamento qui e là. Per questo motivo credo che - nel suo caso - il solo intervento dei beta (numerosi, tra l'altro) possa essere stato sufficiente. Non vedo quindi l'ora di leggere il post! :-D

      @Maria Teresa: anche a me interessano post più tecnici, purché affrontati con il solito piglio colloquiale. Mi interessa molto il discorso sulla distribuzione, sulla promozione e sugli aspetti grafici. :)

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    2. Concordo, Chiara. Ho letto l'anteprima online del romanzo di Maria Teresa, e la scrittura è impeccabile. Ovvio poi che se uno vuole trovarci ad ogni costo qualcosa che non va, in un modo o nell'altro ce la trova...

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    3. @Daniele
      Il lavoro che i beta hanno fatto sul mio testo non è stata cosa da poco, considera che ho impiegato un mese e mezzo per fare le modifiche. Può darsi che un lavoro professionale avrebbe comportato un miglioramento ulteriore, questo non posso dirlo con certezza, comunque non sono d'accordo sul fatto che bisogna rivolgersi "per forza" a un editor. Tra parentesi, le due volte che ho avuto a che fare con un editor, mi sono state fatte modifiche minime, quasi insignificanti, ben lontane dal lavoro certosino e appassionato dei lettori beta. Forse sono stata fortunata a trovarne di così bravi, che dire? :)
      @Chiara e Ivano
      Grazie della vostra incoraggiante e lusinghiera opinione!
      Penso anche che una buona parte di editing si possa fare anche da soli, se si ha abbastanza esperienza e un buon distacco emotivo dal romanzo. Ma un occhio esterno è sempre importante, perché ci sono cose che non si vedono neanche alla centesima lettura!

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  4. Cara Maria Teresa
    concordo con te che il self publishing comporta un enorme lavoro.
    Sai già come ho operato ma scrivo il commento a beneficio dei lettori che passano da qui.
    Io ho sacrificato due settimane di ferie in cui mi sono dedicata quasi a tempo pieno alla predisposizione dell’epub e alla copertina, il tutto preceduto in corso d’anno dalle prime revisioni fatte in autonomia, seguite dalle successive revisioni post-lettura beta reader di cui ho accolto tutti i suggerimenti.
    E nel frattempo ho scritto una decina di volte la sinossi finché non mi ha convinto del tutto (facendola leggere a vari interlocutori). Non sono mancate poi le piccole revisioni/correzioni successive alla pubblicazione, cosa che l’ebook permette di fare molto più facilmente di un libro cartaceo.
    È un grande lavoro che richiede impegno, costanza e sacrificio.
    Leggerò i tuoi post con molto interesse, così confrontiamo le esperienze

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    1. Di certo tu hai un'esperienza più vasta della mia, dopo due pubblicazioni. Sì, sarà interessante confrontarsi, anche perché io ho ancora molto da imparare e su certe cose procedo un po' a tentoni.
      Hai proprio ragione: è un lavoro che richiede impegno e dedizione. Per fortuna dà anche delle soddisfazioni :)

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  5. Io dico sempre che l'esperienza altrui è utile per imparare qualcosa di nuovo o semplicemente per confrontarsi. Sarò curiosa di leggere altro a riguardo.

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    1. Sono sicura che anche tu potresti raccontarci molto! Comunque avremo senz'altro modo di mettere a confronto le esperienze :)

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  6. Risposte
    1. Ma tu ne sai di sicuro più di me!! Però, vale quello che ho detto a Giulia e Marina: sarà interessante vedere che scelte abbiamo fatto e che cosa hanno comportato.

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  7. nteressa molto anche me, io ero pronto ad auto pubblicarmi, ma mi ero scontrato con difficoltà tecniche. Per il resto devo dire che autori molto noti si sono auto pubblicati, con successo, certo ci vuole tempo. Uno dei miei scrittori preferiti nell'ambito del romanzo storico è partito con il self-publishing. Possiamo citare anche, solo per il risvolto economico, le 50 sfumature di... topo gigio che è partito con lulu.com e ha poi venduto milioni di copie. Credo che per te la partita sia apertissima, tra le altre cose scrivi molto bene. Aspetto anche io il post. Sei arrivata sino in fondo a questo processo quindi ne sai più di me.

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    1. Grazie Massimiliano. Sì, ci vuole tempo, è un processo che vede tante tappe, ma secondo me ne vale la pena.
      Ancora in bocca al lupo, novello esordiente :)

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    2. Tieni duro, vedrai... tutto arriva, a breve lascerò una recensione su amazon del tuo romanzo. Insisti, insisti.

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    3. Grazie per gli auguri. Sono un po' frastornato a dire il vero. Ti abbraccio.

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  8. Su editing, impaginazione e grafica non credo di aver voglia di leggere altro. Ho svolto tutti e tre i servizi per anni e sinceramente, anche se è vero che non si finisce mai di imparare, ho raggiunto un punto di saturazione. Mentre per quel che riguarda la sinossi, sono convinto che sia più che altro una questione di armarsi di pazienza e andare per tentativi.
    Sarò invece ben felice di leggerti sugli altri punti, dove penso di avere ancora tutto, o quasi tutto, da imparare.

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    1. La tua saturazione la capisco bene, dopo un po' non se ne può più. Ti dirò che io ho provato un senso di nausea a un certo punto, a furia di leggere e occuparmi di questi aspetti tecnici. Scrivere comunque è un'altra cosa :)
      Condivido quello che dici sulla sinossi, bisogna fare molti tentativi.

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  9. A me interesserebbe molto sapere qualcosa riguardo ai punti 4, 5, 6 e 9.
    La sinossi è il mio incubo. Sono poco oltre la metà di quello che sarà il mio primo vero romanzo e già tremo al pensiero della sinossi che dovrò scrivere. Ho letto svariate guide, letto sinossi di esempio, provato a scriverne un paio di vecchi testi ma... Niente. Mi sembra sempre che qualcosa non vada.
    Non miro al self-publishing come prima pubblicazione, però non si sa mai nella vita, quindi mi piacerebbe sapere con quali criteri hai scelto un distributore piuttosto che un altro.
    Il termine "pratiche burocratiche" mi fa inorridire... Sono allergica a tutto ciò che è burocratico, mi viene l'orticaria solo a parlarne, quindi più ne so (prima di un'eventuale autopubblicazione), meglio è.
    L'ultimo punto che mi piacerebbe vedere approfondito è quello riguardante la promozione. A me secca anche solo chiedere a un lettore beta di dare un'occhiata al testo, figuriamoci pubblicizzarlo! Vorrei capire fino a che punto è giusto farlo e quando invece diventa invasivo...

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    1. La sinossi è una grossa sfida. Scrivere quelle poche righe ti prosciuga molto più di un intero romanzo. Bisogna leggerne tante, analizzarle e poi fare moltissimi tentativi, fino a trovare una formula che ti soddisfi.
      Tornerò sull'argomento, ma nel frattempo (nel caso tu non la conosca) ti segnalo l'iniziativa di Michele Scarparo per confrontarsi con altri sulle sinossi:
      https://michelescarparo.wordpress.com/acchiappami-se-ci-riesci/

      Riguardo alla pratiche burocratiche, io sono allergica quanto te. Bisogna armarsi di santa pazienza anche qui. Comunque, alla fine sono il meno! Si tratta di riempire dei moduli, niente di stratosferico.

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  10. Sembra una gran lavorata ma percepisco anche una grande soddisfazione per aver imparato a fare qualcosa di nuovo e che ti potrà sempre servire in futuro. Anzi, non solo ora sai farlo, ma da quanto ho visto, sai farlo bene!

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    1. La soddisfazione c'è, è vero. Certo un editore ti toglie molte castagne dal fuoco, però in generale si può dire che ai nostri tempi scrivere soltanto non basta più.
      Molte cose non so farle per niente, vedesi gli ultimi punti... spero di imparare anche lì ;)

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  11. Come sai io sono passato per la stessa trafila, quindi mi interessa sempre condividere esperienze comuni. Più o meno sono passato attraverso le stesse problematiche.

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    1. Anche a me interessa confrontarci, anche perché in giro si trova tanto materiale sul self, ma spesso le opinioni sono in disaccordo.

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  12. Ciao Maria Teresa! A me interessa approfondire il punto più divertente, cioè il 3, su come creare la copertina. Premetto che con Photoshop sono un disastro e riesco a malapena a inserire una scritta. :-(

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    1. Allora proverò a dare qualche indicazioni in tal senso.. :) Sì, la parte grafica è divertente, al punto che io perdo la cognizione del tempo quando mi ci metto!

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  13. A me interessano tutti i punti citati. Magari non occorre scendere sul tecnico, ma le considerazioni che sono state fatte oppure i Tips&Tricks acquisiti sul campo sono sicuramente interessanti.
    Diresti che l'avventura del self-publishing è più faticosa del mettere in piedi un blog da zero?

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    1. Direi che la fatica e l'impegno sono simili, ma nel blog puoi anche costruire le cose un po' alla volta, mentre per il self i tempi sono stretti. Io avevo preventivato di far uscire l'ebook e il cartaceo insieme, ma poi le cose da fare si sono ammassate e ho deciso di diluire le due tappe.

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